Scrivere idee nuove

Mese: Luglio 2016

Il monopolio delle idee

La libertà è un futuro insieme dove dare valore economico alla domanda e puro valore di consumo all’offerta. Una idea personale.

Se a detenere il Capitale di quanto si consuma sia lo Stato, nell’eccezione marxista, ovvero ogni cittadino nell’eccezione liberale, in entrambi i casi il Capitale ha vita propria giuridica di domandare e conseguentemente chiedere consumo dell’umano agire.

Sono entrambe forme di Capitalismo.

Libertà non è consumare liberamente, ma poter offrire senza condizionamenti progettualità ai propri bisogni.

Una comunità che assegna valore economico alle proprie azioni, prima ancora che alle proprie idee, mai potrà essere una collettività di uomini liberi.

The monopoly of ideas

Freedom is a future together where to give economic value to the demand and pure consumption value to the offer. A personal idea.

If to hold the Capital of how much is consumed is the State, in the Marxist exception, or every citizen in the liberal exception, in both cases the Capital has its own juridical life to demand and consequently to demand the consumption of human action.

They are both forms of Capitalism.

Freedom is not to consume freely, but to be able to offer without planning conditioning to one’s own needs.

A community that assigns economic value to their actions, even before their own ideas, can never be a collective of free men.

Il buon senso

Il buon senso

Viaggio per l’Italia del “buon senso”,  di quella bella parola fagocitata dalla politica, già ai tempi del faccendiere, di quella politica pigra e non incentivata  a doversi rinnovare neanche nei termini, purché  abusati e logori, magicamente si rinnovino nell’espressione e nella gestualità mostrando tuttora potere di persuasione.

Non mi è sufficiente tuttavia leggere ed ascoltare quel buon aggettivo a smorzare quel senso di nausea e vomito che mi assale nello scorrere fotografie di questa Italia che “sopravvivo”, che senza l’ausilio di fotocamere incorporate agli smartphone o di strampalate apparecchiature social network si imprimono mio malgrado nella memoria visiva, purtroppo lungi dall’essere formattabile e reimpostabile alle condizioni iniziali di fabbrica.

Tutto resta, lì indelebile nel mio tempo.

Vorrei riappropriarmi dei miei sogni, del mio lavoro, dei miei progetti, costruire, vivere ancora il Bel Paese tanto decantato e non mi è permesso, quell’associazione a delinquere che chiamiamo ancora Stato, in ogni suo apparato di concussione, malaffare, falso sperpero, è una macchina con un sistema liberale perfetto di estorsione delle nostre migliori intenzioni di edificazione sociale.

Resta labile la speranza che a cambiare siano i singoli e fare comunione di idee ed azioni, ma ognuno dedito a coltivare le ortiche in casa propria, è incosciente e ignora forse lucidamente che l’orto gelosamente custodito è solo un piccolo appezzamento dell’indebita mezzadria del Potere.

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