Scrivere idee nuove

Perché, papà ?

Ho ritenuto di approvare e quindi pubblicare il commento precedente, pur non potendone testare personalmente la veridicità dell’identità dichiarata dal mittente, ma poco importa, non mi interessa.

Ho registrato da pochi giorni questo sito, improvvisandomi utilizzatore di una tecnologia di cui sono poco avvezzo, dove è nelle mie intenzioni pubblicare idee, pensieri, spero propositivi per chi mi legge.

Non mi interessa “discutere” di politica, lo fanno già in tanti e con tanto rumore.

Oggi più che mai, agevolati certo da un sistema di scambio internazionale, siamo spettatori senza idee del baratto commerciale (prerogativa sostanzialmente umana) di ogni bene sia esso materiale, umano o intellettuale.

Questo non credo personalmente rappresenterebbe certo un problema, non creerebbe disuguaglianza in un sistema liberale. se quale merce di scambio fosse possibile barattare indifferentemente quesiti (domande) e risposte (offerte), ma così non è.

La risposta, l’offerta, il bene che si materializza ha un valore di vendita, il quesito, la domanda, “il perché”, il dubbio è invece un progetto di investimento, senza un valore di mercato immediatamente esigibile.

I figli di oggi smettono di chiedere “perché papà” ad una età molto precoce, diventano subito consumatori, consumatori di certezze preconfezionate, di bisogni artificiosi, che assumono forma e consistenza nella rappresentazione mediatica e virtuale collettiva.

Che differenza corre del resto, tra la rappresentazione e la realtà, quando lo strumento per comunicare il virtuale ed il bisogno collettivo da vendere è talmente avanzato ed affinato. L’uomo ha messo piede sulla luna, era una idea e l’ha realizzata, lo spettatore annoiato che viaggia su Marte con la fantasia del regista lo ha già forse superato, non importa come.

Così vale per tutto, anche per la politica, della quale tanto si chiacchera vanamente e vanitosamente, la massa recepisce lo standard dei contenuti, la forma, quel “chiavi in mano” di domanda e risposta confezionata, pensando di poter delegare ad altri i “perché”. La politica dovrebbe essere invece una offerta, quella ritenuta più votata e confacente ad una domanda, ad un progetto già condiviso.

L’uomo credo debba fare maggiore attenzione oggi e sembra strano dirlo, al fatto che per migliorare la qualità di vita dei molti, ogni individuo, ogni associazione, ogni comunione, debba compiere uno sforzo prima di progetto, costruire un quesito e non avere fretta di darsi risposte, o ancor peggio, rinunciare da subito, per acquistare il “chiavi in mano della domanda+risposta” già offerto a “poco” prezzo sul mercato, probabilmente la stessa domanda dovrà essere revisionata più volte, come Aladino, che di fronte alla lanterna magica, immagino, abbia dovuto pensare e ripensare più volte al desiderio, al bisogno da pronunciare, immaginate se il mago, senza che Aladino dovesse strofinare la lampada, ne fosse uscito esaudendo desideri di proprio arbitrio.

Solo così facendo, l’uomo potrà forse assecondare con coscienza ai propri bisogni, perché quei bisogni, quelle aspirazioni , quelle idee saranno allora la risposta a domande di cui si è veramente reso artefice e costruttore intellettuale.

Il potere dell’alta finanza, intendendolo come il potere economico detenuto da pochi col quale investe nel progettare bisogni collettivi per venderne infine i prodotti sul mercato, in tale logica, capite bene, ne sarebbe depauperata dell’essenziale, cioè del progetto e senza progetto di realizzazione, la vendita, il rientro economico dell’investimento non avviene, l’attivo economico di queste belle società, delle holding, dei fondi di investimento disseminati per il mondo, passa dalla voce crediti alla voce debiti, quale sia sia il conto corrente sul quale sono depositate le somme.

Poco importa , visto che a farne le spese sarebbero quei pochi che oggi con ingordigia ci vendono, senza remora alcuna. ogni veleno, quegli stessi che ogni giorno costruiscono a tavolino quelli che debbono essere i nostri sogni e le nostre aspirazioni.

Non mi interessa particolarmente ricevere commenti politici all’articolo che ho pubblicato per il semplice fatto che non ho posto domande politiche, ho fatto semplicemente, nel precedente, una constatazione un tantino colorata e forse ironica dello stato dell’arte, per come la vedo io, forse per come spero la vadano in tanti, del contesto sociale che vivo e dove necessariamente debbo dare spazio e tempo alle mie domande, anche possibilmente da ragionare e costruire insieme a qualche lettore più attento.

E’ l’unico punto di partenza, credo, per investire sul futuro, non tanto più il nostro, almeno parlo per me che a 45 anni, a differenza del ben pensar comune, umanamente ritengo di aver già vissuto le emozioni essenziali, quelle che contano, quanto per comunicare una possibilità mentale diversa ai nostri figli che, oggi, soldatini passivi dell’usa e getta, sento di voler proteggere dal delirio del nulla.

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2 Comments

  1. Marcello

    Caro Italiota,
    fra un selfie, un film in streaming, ore di televisione, internet e l’ordinarietà della vita di tutti i giorni ho per puro caso letto i tuoi scritti e mi hanno fatto venire il desiderio di risponderti con alcune considerazioni, non seguendo un filo logico, ma più come cose su cui mi capita di riflettere quando accendo il cervello.
    Probabilmente scriverò per molti banalità e ovvietà, ma è difficile scrivere qualche cosa che qualcuno non abbia già pensato, scritto o detto.

    Società
    E’ vero stiamo completamente perdendo il contatto con la realtà, viviamo in una società in cui è più vero “il falso” rispetto a ciò che ci circonda.
    Io stesso 50enne con moglie e 2 figli, quindi la tipica famiglia italiota, mi sento risucchiato, e in un certo senso anche coccolato malevolmente da questo sistema che ti dà falsi bisogni e falsi fini da raggiungere, e vivo come reminiscenze nostalgiche le esperienze fatte da bambino/ragazzo, non dico necessariamente belle, anzi, ma sicuramente più vere.
    Grazie al cielo mi anestetizzo con selfie, film in streaming, ore di televisione, internet e l’ordinarietà della vita di tutti i giorni.
    Quando facevo, di malavoglia, il corso prematrimoniale (già si cominciava con le gioie matrimoniali), il prete disse una cosa, l’unica che a distanza di quasi 20 anni mi è rimasta impressa e che ritengo profondamente vera: “abbiamo costruito una società dalla gola stretta e dalla grande pancia”.
    Non possiamo assolutamente fare a meno delle cose ci fanno gola, ma come passano spariscono subito nella grande pancia mai sazia.

    Europa
    Caro Italiota, ti giuro che per qualche anno ci ho creduto, ci ho creduto veramente, ma ora se mi chiedi cosa ne penso ti direi che è stato un bel sogno. Ho smesso di crederci quando c’è stata l’ultima infornata di stati, è già difficile mettersi d’accordo in 2 figuriamo in 28 (28 è giusto? Ho perso il conto).
    Abbiamo costruito l’Europa della finanza e basta, l’Europa in cui si è entrati solo per le cose che fanno comodo e per quelle scomode si torna a essere nazionalisti, almeno gli inglesi sono coerenti e non lo nascondono.
    Decidono le lobby e i grossi gruppi finanziari, quelli che come scrivi giustamente tu, ti confezionano domande e risposte nello stesso pacchetto, e i parlamentari quelli rappresentano. L’euro ne è, purtroppo, la prova sotto gli occhi di tutti, introdotto l’euro che faceva comodo ci si è fermati anzi si è alimentato il mostro inetto che come Europa siamo diventati. Basta vedere cosa succede in questo giorni ne arriveranno a milioni di migranti e sarà sempre peggio e ci si vanta per essersi messi d’accordo per 120.000.
    Se ci si vuole unire manca il coraggio, il coraggio della rinuncia, premesso che secondo me è impossibile pensare di unirsi in 28, bisognerebbe cominciare in due, dico a caso Italia e Francia e l’Italia va dai francesi e dice sono qua, rinuncio a tutte le leggi che volete, mi prendo le vostre per iniziare, il vostro modo di governo, poi aggiusteremo le cose con il nuovo parlamento, insieme alla pari. Sarebbe un delirio, sicuramente, ma per quanto tempo, un anno, due anni, dieci/quindici anni, sì, ma poi saremmo uniti veramente e se gli altri stati ci credessero veramente sarebbero i benvenuti. Sogni!! Ma in fondo le due Germanie che cosa hanno fatto e cosa sono adesso.

    Lobby e Finanza
    Caro Italiota, un po’ mi vergogno delle stesse cose che scrivo, mi accodo a quelli che dicono “i poteri forti”, “lo stato”, “la provincia”, “le lobby”, “la finanza”, “la massoneria”. Un tutto che equivale a un nessuno.
    Io mi baso su sensazioni, formatesi guardando rari stralci di telegiornali, talk show e servizi giornalistici (quelli decenti li trasmettono a ore impossibili) visti fra un cartone animato e l’altro.
    Ma dietro queste definizioni ci sono nomi e cognomi di persone che quando vanno in bagno producono escrementi che non credo abbiamo un colore e un odore molto diversi da quelli che faccio io.
    Io sono ignorante e non li conosco, ma chi conosce si nasconde sempre dietro a queste definizioni.

    Concludo
    Avrei da scrivere sulla famiglia, sul lavoro, sull’ambiente (siamo dei folli), ma i figli mi reclamano.
    Ti ringrazio per l’attenzione e per l’opportunità che mi hai dato.
    Marcello

    • Caro Marcello,
      non sono affatto banalità quelle che scrivi, le stai scrivendo tu, con la tua
      testa, non le scrive qualcuno al posto tuo,
      fosse anche solo per questo, importanti
      ma non solo, sono importanti perché arricchiscono e completano il nostro
      pensiero.
      Sembra ingenuo quello che dico, ma guardati intorno e forse converrai con
      me, che non lo è affatto, quanti oggi, ritrovano il desiderio di parlare di
      qualcosa che non riguardi le previsioni del meteo?
      Sarei felice di poter dialogare con te degli argomenti che ti stanno a cuore,
      della famiglia, del lavoro e dell’ambiente.
      Quanto al dramma dei migranti, oggi ti esprimo il mio pensiero, con delle
      parole che avevo già nel cuore, davvero da tanto tempo,
      oggi sono volate libere fuggendo da uno spazio che forse sentivano troppo
      stretto.
      Ti ringrazio di tutto
      Ciao

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