La redazione del progetto tecnico-economico obbliga già nella fase preliminare scelte di indirizzo, il limite urbanistico e il confine con altre ditte, ne costituisce la condizione al contorno entro la quale definirne nel dettaglio ogni parametro fino a perfezionarne il costruttivo.

La presentazione e il consenso che ne consegue decide poi delle revisioni di dettaglio e quale progetto dei molteplici preliminari, risponda democraticamente o meno agli interessi della maggioranza dei condomini.

Non certo l’unica idea postulabile del  “fare”.

Esistono poi altre forme non democratiche: un dittatore è ad esempio un politico che porta avanti un progetto sintetico, non necessariamente articolato, più o meno condiviso, senza doverne però definire se non negli limiti diplomatici con altri governi e nei limiti di potere con l’esercito e con la finanza, le condizioni al contorno.

Una vera democrazia, che è quella che auspico, vuole ed esige invece che tali condizioni al contorno siano parte integrante del costruttivo.

L’assenza del planning dimostra l’assenza di una vera politica democratica in Italia, la condizione in essere di una perenne oligarchia che a tempo determinato, per tacito di fatto consenso, di fatto, indeterminato, ha caratterizzato la vita politica del Paese già dalla Prima Repubblica.

In Italia, con tale postulato, non c’è forse mai stata una vera democrazia?, non posso certo affermarlo, ma dovessi esprimere un personale giudizio ne sono nati e succeduti in passato solo statisti, oggi piu’ che nel passato, tanti tanti ciarlatani e pagliacci.

Tra noi tutti ci sono persone più’ e meno intelligenti ma l’intelligenza di ognuno di noi e’ enormemente superiore all’intelligenza media che ci rappresenta nel sistema sociale, in quanto “moltitudine” e in funzione della quale siamo governati e ci facciamo governare.

Premesso questo potremmo affermare ulteriormente che la democrazia è la forma con la quale voler dare forma ed intelligenza giuridica ad una folla, che diversamente non ha, per proprietà intrinsecaintelligenza alcuna, a meno di strani fenomeni fisici di condivisione Wi-Fi o bluetooth di onde cerebrali.

La definizione del progetto, già nella fase iniziale, necessita di ricercare un denominatore comune di interessi e di obiettivi, non può ridursi alla lodevole domanda e bisogno di voler fare semplicemente pulizia del marciume, se e qualora questo avvenga, rappresenterebbe solo ottenerne, per un tempo, il consenso da parte di un popolo che si sente oggi indistintamente, “indistintamente” solo fottuto.

Demolire il fatiscente è solo il primo passo obbligato.

Meglio certo del nulla, a cui siamo assuefatti,

è indubbio, ma ….è’ tardi?

E’ recuperabile il tempo perduto nel delirio del nulla?

Non lo so, spera qualcuno sia tardi?

Siamo in Italia, siamo Italiani e forse già questo è garanzia a scongiurare, nell’immediato, l’abusivismo edilizio.

Tardi, semplicemente tardi, solo pensare, di percorrere ancora il letame, senza scivolare e perdere infine l’equilibrio.

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